Del tempo che passa e l’anima in subbuglio…
Vi capita mai di avere la sensazione che il tempo vi sfugga di mano?
A me sì, spessissimo.
Quella sensazione che vi fa pensare di stare a perderlo il tempo piuttosto che a impiegarlo a costruire qualcosa di Bello.
Sì, bello con la b maiuscola.
Quella sensazione che vi toglie il fiato e vi chiude lo stomaco mentre guardate al vostro presente e futuro e vi rendete conto che forse state usando il tempo che avete per cose che non sono per voi linfa vitale, che non vi nutrono, e che forse vi state accontentando di quello che avete nel piatto.
No, forse non vi state accontentando perché sennò non stareste così male, ma non ci sono i presupposti per cambiare quello che avete nel piatto e quindi ahimè, volente o nolente vi dovete accontentare.
Sembra un gioco di parole contorto ma a me è piuttosto chiaro.
E intanto il tempo passa, passa, passa inesorabile e sembra che corra più veloce di voi che arrancate lungo il percorso e ogni tanto dovete fermarvi per riprendere fiato e ammirare distratti il panorama.
E vi accorgete che di tempo non ce n’è poi tantissimo.
Intanto mettete via nei cassetti le scorte di bei pensieri e bei sentimenti come le formiche, che non si sa mai possano servire in un tempo di magra.
Ma a chi? A voi per sopravvivere? Agli altri per ricordarsi di voi?
E intanto il tempo passa imperterrito mentre si cerca un senso alle cose fatte e ai progetti in corso.
Forse alla fine il senso è soltanto l’amore, la Cura, il ricordo, chi lo sa…
Intanto elaboriamo e continuiamo a cercare risposte, magari prima o poi arriveranno.
Nell’attesa, vorrei rifugiarmi in una casa in riva al mare, aprire le finestre e aspettare che la brezza marina si porti i pensieri negli abissi.
Che dite? Si può fare?
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